Da una casetta azzurra tra i manghi e i banani, tre bambini mi guardano seri ed incuriositi, la mamma, o forse la nonna, mi sorride, chissà cosa avrà pensato di una signora che ferma la macchina, scende, fa una foto al muro, una a loro, ringrazia e se ne va
È lunga la strada da La Habana a Maria la Gorda, si arriva a Pinar del Rio con l'autopista ma poi è tutta una sfilata di paesini e tanta campagna incolta interrotta solo da una casupola bianca e quel che rimane del volto di un Che incorniciato dal filo spinato, e poi ancora campagna fino a trovarsi dentro un lunghissimo viale di asfalto e ciottoli che attraversa un bosco e che pare non debba mai finire. Poi, all'improvviso, sbuca dagli alberi un mare smeraldo
Da una casupola escono dei campesinos che scaricano sacchi di patate, sul muro il volto del Che e di Camillo Cienfuegos, uno dei tre grandi eroi della rivoluzione cubana morto in un incidente aereo in circostanze misteriose, il suo ricordo è ancora vivo nel popolo cubano. A lui è intitolata l'omonima città e molte scuole strade e quartieri in tutta l'isola portano il suo nome